NORDIC WALKING REHABILITATION, UNA GRANDE OPPORTUNITA’ PER TUTTI
Nata come attività fisica alla portata di tutti, in grado di coinvolgere circa il 90% della muscolatura e con effetti positivi sul sistema cardiocircolatorio, oggi il nordic walking fa un passo in più. “Per la sua adattabilità e per i suoi effetti, la camminata con i bastoncini sta assumendo sempre di più importanza anche come strumento terapeutico, soprattutto nel contesto riabilitativo. Ovviamente la traslazione di questa attività da un contesto sportivo e del benessere a quello sanitario necessita di specifiche competenze e conoscenze che sono proprie delle figure professionali che si occupano di riabilitazione”, spiega Pino Dellasega, responsabile tecnico nazionale settore nordic walking ACSI e fondatore con Chiara Campostrini di WAYS.
Per raccogliere e divulgare notizie e conoscenze scientifiche sul Nordic Walking e la riabilitazione, il dottor Antonio Mander, Master Trainer ACSI e WAYS, oltre che direttore U.O. di Riabilitazione Vascolare ed Oncologica Vaclav Vojta Roma e responsabile Medico del Servizio di Riabilitazione Vascolare ed Oncologica C.A.R Roma, ha lanciato un progetto chiamato “Nordic Walking Rehabilitation”.
“Questo progetto – spiega il dottor Mander – ha come fine quello di promuovere il nordic walking – oltre che come attività fisica dedicata al benessere, alla salute e allo sport – come una vera e propria Tecnica Riabilitativa per la quale si è progettato un percorso formativo dedicato ai fisioterapisti e alle figure mediche. La formazione prevede l’acquisizione della tecnica del nordic walking, la conoscenza di tutti i suoi principali effetti terapeutici e i nuovi protocolli che sono stati appositamente studiati per le varie patologie. Inoltre, e questo rappresenta un’ulteriore novità, utilizzare il nordic walking come tecnica riabilitativa rende più agevole e conseguenziale il passaggio dalla terapia vera e propria alla fase del mantenimento dei risultati (momento molto critico in quanto in questa fase sono frequentissime le “ricadute “), utilizzandolo come una A.F.A. (Attività Fisica Adattata) e creando quel giusto legame tra il fisioterapista e l’istruttore di nordic walking che, opportunamente preparato con dei corso specifici di formazione, seguirà il paziente in questa delicata fase da effettuare in un contesto non sanitario, ma in stretta collaborazione con le strutture riabilitative”.
Dellasega, presentando il progetto sui social, ha scritto: “Sono onorato della collaborazione con un professionista quale il dottor Mander, che già diversi anni fa, anticipando i tempi, ha costruito per noi e con noi un percorso di riabilitazione per le pazienti operate di tumore al seno molto efficace e che è stato il primo al mondo nel suo genere. Questo progetto è un cambio di direzione netto perché è rivolto, oltre che ai nostri istruttori a tutti i medici e fisioterapisti che svolgono attività di riabilitazione sul campo con il nordic walking abbinato anche agli elastici”.
(Articolo redatto dalla giornalista Monica Gabrielli per Avisio Blog, che ringraziamo)
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CONCLUSI CON SUCCESSO I CORSI DI FORMAZIONE MASTER TRAINER E ISTRUTTORI
CONCLUSA CON SODDISFAZIONE LA FORMAZIONE DI NORDIC WALKING PER I MAESTRI DI SCI DI SAN MARINO
CORSO ISTRUTTORI FORMAZIONE OUTDOOR A CLUSONE 12/13 SETTEMBRE
COME E’ CAMBIATO NEL TEMPO IL CAMMINARE CON I BASTONCINI di Pino Dellasega
Il cammino sin dall’antichità ha avuto come compagno e amico il bastone, che poteva servire non solo di aiuto ma anche da difesa quando il pellegrino faceva incontri spiacevoli con animali.
Ma questo succedeva anche nello sci da fondo dove inizialmente veniva usato un solo bastone molto lungo in modo da poterlo usare impugnandolo con entrambe le mani e spingendo prima a sinistra e poi a destra del corpo.
Poi i tempi sono cambiati, i bastoni sono diventati due e il movimento è diventato simmetrico aprendo l’uso dei bastoni al mondo delle grandi imprese alpinistiche nei lunghi tratti di avvicinamento alle pareti e poi, dove si poteva salire senza utilizzare le mani, servivano per sostenere il peso dello zaino nelle frequenti pause per riprendere fiato e forze.
Nel tempo il bastoncino in legno è stato sostituito dal bambù che era resistente e al tempo stesso più leggero e infine dall’alluminio, dalla fibra di vetro e dal carbonio.
Dal cammino del pellegrino siamo passati al trekking ed infine al nordic walking e qui si apre un mondo nuovo.
La camminata con i bastoncini diventa una tecnica a parte che con il nordic walking si differenzia da tutto.
Il nordic diventa una filosofia, un avanzare con eleganza utilizzando i bastoncini in modo funzionale per mettere in moto più muscoli possibili.
La grande novità però è stata quella che con il nordic walking l’uso dei bastoncini è passato dalla montagna ai parchi cittadini e molte persone hanno potuto apprezzarlo e appassionarsi a tal punto da iniziare a praticarlo in montagna nelle escursioni ed entrando in un mondo sinora sconosciuto ai molti.
Il nordic walking diventa così un cammino armonioso e nel medesimo tempo un cammino dentro se stessi immersi nella bellezza della natura e l’inizio di un percorso di crescita personale che vede nella camminata con i bastoncini lo strumento perfetto.
Il nordic walking è ormai un’attività utile non solo al beneficio fisico ma anche un grande aiuto nella riabilitazione di alcune patologie.
Il nordic walking è in continua evoluzione cercando nelle differenze un valore aggiunto e cosi nasce il Nordic Power con l’aggiunta dei pesi intercambiabili nei bastoncini, il nordic walking ritmico dove la musica è abbinata al movimento sincronizzato dell’uso dei bastoncini con il corpo ed infine il Brain nordic walking che apre la mente al camminatore per entrare nel mondo della creatività e della motivazione per cambiare il modo di osservare le situazioni.
Camminare con i bastoncini in tutte le sue forme è dunque un buon motivo per continuare a farlo per trasmetterlo sempre a più persone…(Pino Dellasega)
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